La situazione del mercato del lavoro italiano è stata fortemente segnata dalle conseguenze negative della passata pandemia della passata pandemia dove si è assistito ad un aumento della disoccupazione rispetto al periodo pre covid.
Accanto a tale fattore esogeno, le politiche attive del lavoro, volte a supportare le fasce più deboli della società, hanno finito per ingenerare nel sistema economico una rigidità dell’offerta di lavoro rispetto alla domanda, a causa dell’appeal che tali sussidi avevano rispetto al lavoro stesso. Questo ha generato un fabbisogno di lavoratori in diversi settori, soprattutto quelli caratterizzati da un’alta incidenza della forza lavoro o del turn over stagionale, portando tali settori a non esprimere le reali potenzialità per mancanza di risorse umane qualificate.
Tra le diverse soluzioni possibili vi è quella suggerita dalla recente legislazione (Decreto Cutro), attraverso la quale si promuovono misure per l'immigrazione controllata di lavoratori stranieri formati, attraverso accordi bilaterali con Paesi in cui ci sia un eccesso di manodopera disponibile. Tale procedura consente di garantire un apporto costante di lavoratori nelle zone italiane che maggiormente soffrono la carenza di manodopera e, soprattutto, permette di importare manodopera specializzata e capace, a seguito delle attività di formazione attiva previste, di riuscire ad integrarsi meglio nella cultura italiana.